Questo è un piccolo spazio dedicato ai miei amici che condividono questa grande passione per l'arte

Daniela Rosignoli


Vera Seri



Federica Veggiato



Rosanna Randazzo


La forza del colore- Alberta Ruffolo


Un indiano

 

Sai, esiste un indiano, che si è fatto legare con una catena ad un albero per ben sette anni interi. Mangiava soltanto erba, e non andava neanche a fare i suoi bisogni e non si lavava. Così è stato iscritto nel libro dei Guinness.

Ma non lo faceva per essere scritto tra i record. La sua decisione per farlo era una speciale meditazione per avvicinarsi a Dio.
Dopo sette anni, che è stato fermo, mangiando solamente erba, non era proprio così bello da vedere. Ma era sopravvissuto!
Incredibile. Noi, quando ci fermiamo un attimo, diventiamo distratti e nervosi.
Poca gente nel nostro secolo riesce a rilassarsi, rendersi libero.
Penso a cosa poteva passare nella mente di quell’ uomo in sette anni, minuto dopo minuto, ora dopo ora, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese, anno dopo anno. Stesso posto, stessa vista, solito albero. Chi gli ha dato la forza? Ma soprattutto, perché lo ha fatto?
Non ho una risposta. Non lo so se lui l’ha trovato...

Quando si è un po’ ripreso dal’avventura, non aveva niente altro da fare che rotolare per 3000 km attraverso l’India. Davanti di lui c’erano due uomini, che pulivano la strada. Intorno compagni che cantavano. E lui rotolava e rotolava nel fango, nel deserto, sotto la pioggia, con un caldo da morire.
La terra che scottava, i sassi e le spine che provocavano ferite sanguinanti...
Che cosa pensava rotolando? Aveva un dialogo con Dio? Non sentiva il dolore?
Quasi guardarlo bene, sembrava essere in trans.
Chi gli ha adatto la forza? Ma soprattutto perché lo ha fatto? Non lo so, ma a me piacerebbe sapere dove e finito questo tizio.

 

Gattina Cipollina

C’era una gattina di nome Cipollina. Tre colori aveva. Bianco, nero e blu. 
- Perché? Non mi credi tu?

Cipollina era molto vivace, saltava e giocava da mattina a sera. 
Un giorno, rincorrendo una farfalla nell’erba alta, si perse. 
Cipollina quando non riconobbe più dove si trovava, iniziò a piangere non sapendo dove andare. Il coniglio sentì quel pianto e corse verso la gattina, la guardò e le chiese:
"Hej, gattina! ma perché piangi?" 
"Non so, come tornare a casa."
 rispose Cipollina.

"Ha, ha, ha, ha …… Non sei gatta tu! Hai il color blu." esclamo il coniglio ridendo.

Ma Cipollina rispose:
"Sono nata come gli altri gatti, bianchi e neri! Ma un giorno mentre giocavo e la mia padroncina dipingeva un bel quadro, io correndo, tutto in un attimo, mi sono trovata dentro una ciotola piena di colore blu. La mia padroncina artista mi lavò subito, ma non ci fu più nulla da fare per me. Da quel giorno tutti mi chiamarono Cipollina tre colori: nero, bianco e blu."

Il coniglio sorridendo gli disse:
"ti accompagno cara gattina, se non ricordi dove sta la tua casa. Non voglio vedere un gattina che piange sperduta vicino al bosco; anche perché la luna sta già trovando il suo posto in cielo per mandar a dormire tutti i bambini, i gattini, i conigli e tutti gli altri."
Camminando insieme nell’erba alta e verde, chiacchieravano raccontandosi le loro avventure. Durante il cammino incontrarono un uccellino dal petto rosso che stava seduto nel ramo di un albero pieno di grandi foglie.

"Cipollina, guarda!"
-"Wow! Che bello! Non ho mai visto un albero dalle foglie con la forma cosi grande, sembrano quasi essere dei cuori. Che albero sarebbe? Tu lo conosci?"

"Tiglio, tiglio, tiglio." - rispose l' uccellino dal petto rosso, con la pancetta bella grossa. 
"Dove andate voi due?" - chiese a quella coppia strana l’uccello curioso.

La gattina lo guardò e disse:
"Magari tu lo sai, visto che voli sopra le nuvole! Cerco una casa colorata, che vicino al cancello passa una strada e dalla finestra si vede il lago."

"Siiiiiiiiiiiiiiii " – disse l’uccellino." Allora lo sooooooooo dove state andando, perché li abita una donna molto bella, con tante macchie colorate sulla camicia; mi sembra sia un’ artista o un’attrice! Ma perché cerchi questa casa?"
 "Io vivo là, con la mia padroncina!" - rispose Cipollina tutta felice.
"E’ una donna molto buona, ama gli animali. Ogni giorno dipinge delle opere, lei è una pittrice!"

 Il coniglio interruppe Cipollina e disse:
"Meno male che lo sai! Puoi per favore indicarci la strada, uccellino?"
"Mi chiamano Matteo! - 
rispose l’uccellino. "Scusate, ma voi come vi chiamate?"
"Io sono Cipollina e il mio nuovo amico si chiama coniglietto Baffo nero.
 Ma allora mi puoi aiutare a trovare la strada per casa mia?"

"Certo!" - rispose Matteo. "ma nel cielo ora ci sono già le stelle e non si vede tanto bene." 
Cipollina e Baffo Nero non si erano accorti che il Sole stava per tramontare dietro al bosco per lasciare il posto alla Luna. L’uccellino Matteo, che abitava sull' albero con le foglie a forma di cuore, non poteva ospitarli nel suo nido, perché era troppo piccolo per tutti e tre, ma comunque il coniglio non ci sarebbe mai salito sull’albero.
- Tu lo sai dove dorme solitamente il coniglio?
A Matteo venne un’idea e disse:
 "Dopo il terzo albero a destra, abita un mio amico riccio di nome Rico. E’ un riccio molto gentile, ha una casa grande, nascosta sotto le foglie, con un letto comodo coperto di muschio. Credo che lì possiate passare una buona notte. Domani mattina all’alba vi faccio strada per trovare la casa di Cipollina."

E così Baffo nero e Cipollina andarono a conoscere Rico. Cipollina aveva molta fame ma Rico, anche se era gentile, non aveva da mangiare per la gattina.
- Tu lo sai cosa mangiano il riccio e il gatto?

 

Al mattino seguente, di buon’ora arrivò Matteo e disse:
"Buon giornoooo ! Siete pronti per tornare a casa amici miei?" 

Anche Matteo aveva molta voglia di andare in quella casa perché era sicuro di trovare davanti al portone pezzetti di pane e altre cose buone da mangiare.

La pancia di Cipollina si lamentava:
"gru, gru, gru! perché non mi dai da mangiare più?"

Anche Matteo sentì quel rumore egli chiese:
"Perché non vai a caccia di un topo?" 

"Un Topo? Un Topo ?" - girò la testa incredula Cipollina. "Ma che cosa stai dicendo, io non ho mai sentito che i gatti vanno a caccia di topi . La mia padroncina mi prepara sempre una ciotola di cose croccanti e buone. Dai andiamo, non perdiamo tempo in chiacchiere, non vedo l’ora di tornare nella mia casa."

E cosi salutarono il riccio che era stato tanto gentile a ospitarli e si incamminarono. 
Cipollina, Baffo Nero e Matteo camminarono per qualche ora, ad un certo punto videro fumare un camino.

"Come sono felice!" - disse Cipollina; e corse subito a salutare la sua padroncina. Lei la prese in braccio, la strinse a se e gli chiese:
"Dove sei stata mia cara Cipollina? ero in pensiero per te, per fortuna stai bene."


 

Pensaci tu alla musica

Pensaci tu alla musica per le parole che scrivo
Tutti i suoni sentirò dentro il mio cuore
Dammi, ti chiedo - una spinta per capire
che importanza ha respirare
soltanto per la gioia
per la vita

Lascio la musica scorrere dentro nelle vene
scaldare il corpo come lo scalda il sole
A metà agosto quando scrivo le mie parole 
sulla sabbia bianca nella riva del mare

Ogni creatura sul pianeta ha la sua voce
ogni cosa nel mondo ha un tono
guardo il cielo sento un coro
guardo le stelle vedo delle note
guardo il tuo viso sento un violino 
Guardo  Me e ho la voglia di ballare con Te

Nell’ aria si sente il vento
porta il ricordo di uno spavento
della nostra nascita
Da qualche parte di noi sono nascoste
le lacrime del neonato
e il bambino che non può crescere mai

La storia di quel bambino una volta scriverò 
con un dito sul cielo e con la tua musica canterò

 

 

Hana Chio
Hana Chio

Hana Chio



Elisabetta Basilici " Liz"



Luchet